LE MURA DI PADOVA

11 KM di storia



Padova conserva una delle più estese cinte bastionate rinascimentali mai costruite: con i suoi 11 km di sviluppo, è anche la più estesa fra quelle che si sono conservate fino a oggi, quasi per intero.
Seppure in condizioni non sempre ideali, mantiene ancora tutti i 12 torrioni circolari e i 7 baluardi, 5 delle 7 porte originarie, oltre a ponti e altre strutture minori.









Costruita a partire dal 1513, al termine delle ostilità fra Venezia e le forze coalizzate della Lega di Cambrai, in sostituzione delle precedenti mura trecentesche, che avevano sostenuto l’assedio del 1509, la cerchia viene completata nel corso di alcuni decenni. Si presenta perciò come una sorta di catalogo di soluzioni sempre diverse, che consentono di seguire l’evoluzione delle tecniche di difesa nel periodo del definitivo affermarsi dell’artiglieria come arma di offesa.
I lavori procedono fino alla metà del ‘500, dando mano anche alla realizzazione a est di una nuova fortezza, il Castelnuovo, la cui costruzione si interrompe quando la Serenissima decide di non investire altri capitali per aggiornare un sistema così esteso e complesso per una città che ha ormai perso ogni rilevanza strategica.
Le mura non subiranno mai attacchi o assedi e per diversi secoli, anche se declassate a cinta daziaria, continueranno a delimitare la città e a disegnarne la forma urbis, che la caratterizza nelle mappe storiche, ma pure, ancora oggi, nelle piantine turistiche come su Google Maps.









GALLERIA






Questa forma contiene l'intera città fino all'inizio del XX secolo, quando inizia l'espansione all'esterno della cinta. Dopo l’acquisizione da parte del Comune (1882) le mura subiscono una serie di manomissioni e demolizioni, come l’apertura di brecce per favorire la viabilità e l'utilizzo delle aree delle fosse esterne e dei terrapieni interni, per realizzarvi case e servizi. Grazie ai decreti del Ministero della Pubblica Istruzione (1923, 1928, 1953), si concretizzano i primi tentativi di tutela, ripresi poi con il Piano Regolatore elaborato da Luigi Piccinato (1954). Finalmente, a partire dagli anni ’80 del secolo scorso, comincia a maturare, fra molte contraddizioni e incertezze, una consapevolezza della necessità del recupero e del riuso delle mura, con interventi di restauro promossi dall’Amministrazione Comunale, che continuano a interessare questo importante monumento che ancor oggi contraddistingue il limite della città storica.













Il parco delle mura e delle acque

Solo di recente, tuttavia, si è fatta finalmente strada l’idea, peraltro sostenuta già da Piccinato, che le mura, con le aree ancora libere da edifici che ancora le accompagnano per ampi tratti e le vie d’acqua che le costeggiano, possano costituire un Parco continuo, con valenze e opportunità di utilizzazione varie e complementari, storiche, ecologiche, turistiche, attraverso percorsi pedonali, ciclabili, fluviali e una serie di attività compatibili: culturali, naturalistiche, sportive, ricreative.

L’idea che le mura e i residui delle opere che le accompagnavano all’interno e all’esterno costituiscano un insieme organico, e non una serie casuale di emergenze monumentali e di aree verdi indipendenti l’una dall’altra, fatica tuttavia a farsi strada e il pur lodevole nuovo ed esteso programma di restauri avviato di recente rischia di scontrarsi quotidianamente con interventi puntuali che contraddicono e rischiano di compromettere quella organicità.

MURA VIVE si inserisce in questo graduale processo di acquisizione di una diffusa consapevolezza dell’importanza decisiva che la valorizzazione di un patrimonio storico e monumentale può significare, per la rigenerazione urbana di un centro storico dell’importanza di Padova. Obiettivo a cui l’associazione Comitato Mura, che di Mura Vive è ideatrice e promotrice, dedica da sempre i propri sforzi.













APPROFONDIMENTI

Per ulteriori approfondimenti sulle mura rinascimentali di Padova, su quelle medievali, sul castello carrarese e sul Parco delle Mura e delle Acque, visitate il sito dell’associazione Comitato Mura di Padova: www.muradipadova.it



BIBLIOGRAFIA

(selezione di testi attualmente disponibili in libreria)

U. Fadini (a cura di), Mura di Padova - Guida al sistema bastionato rinascimentale,
Comitato Mura / in Edibus, Vicenza, 2013

AA.VV., Padova è le sue mura. Cinquecento anni di storia 1513-2013,
a cura di V. C. Donvito, U. Fadini, catalogo della mostra (Padova 28 marzo - 20 luglio 2014), Biblos, Cittadella (PD) 2014

AA.VV., Il torrione Alicorno, caposaldo meridionale delle mura di Padova,
a cura di P. Dal Zotto, Comitato Mura / Edibus, Vicenza 2015

AA.VV., Il Castelnuovo di Padova, la fortezza mancata, a cura di U. Fadini,
Comitato Mura di Padova / il Prato, Saonara (PD), 2011

Pur essendo fuori catalogo, segnaliamo infine quello che costituisce ancora il testo di riferimento per la storia delle mura rinascimentali di Padova:
G. Mazzi, A. Verdi, V. Dal Piaz, Le mura di Padova. Percorso storico-architettonico, il Poligrafo, Padova 2002





L'immagine di copertina è un particolare della "Carta del territorio padovano" di Nicolò dal Cortivo (1534), conservata all'Archivio di Stato di Venezia.
La veduta prospettica è di Giannantonio Paglia (1764), Padova, Biblioteca Civica, RIP.IX.1013.
La pianta è la "Padova circondata dalle muraglie nuove" di Vincenzo Dotto (1623), Padova, Biblioteca Civica, RIP.VII.1056
Le immagini della galleria, salvo diversa indicazione nella didascalia, appartengono all’archivio del Comitato Mura.


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